StarWars Jedi Power Battles PSX PSP

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  1. James095
     
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    StarWars Jedi Power Battles PSX PSP

    jedi

    TANTO TEMPO FA, IN UNA GALASSIA LONTANA LONTANA
    Jedi Power Battles è il nono fra i titoli ispirati all'attesissimo prequel di Star Wars, La Minaccia Fantasma, un film che è stato in grado di far affluire ai botteghini folle oceaniche di fan come anche solleticare la sadica crudeltà dei critici. A ogni modo, LucasArts sembra sulla buona strada per sfruttare il fenomeno fino all'osso, dato che ha già prodotto un adventure, un paio di giochi di corse, e perfino un titolo educativo, tutti ispirati all'Episodio I
    Con Jedi Power Battles la casa che esordì con The Eidolon nel 1985 si propone di stuzzicare la vena arcade dei giocatori offrendoci un titolo che si ispira ai vecchi beat'em up a scorrimento orizzontale degli anni '80
    Tornano in mente remoti picchiaduro come Double Dragon, Final Fight e Golden Axe, e, effettivamente, è proprio a quest'ultimo, per via dell'azione a base di scherma e magici, esoterici attacchi, che Jedi Power Battles somiglia maggiormente. Naturalmente cambia lo stile grafico e, accantonato ancora una volta il design 2D, una palla al piede per le specifiche della PlayStation, LucasArts ha usato solamente personaggi poligonali, nonchè stage apparentemente bidimensionali, anche se zoom e occasionali rotazioni/cambi di prospettiva ne rivelano le fondamenta 3D
    QUEL LUOGO E' FORTE DEL LATO OSCURO DELLA FORZA
    Il primo impatto con Jedi Power Battles è tutt'altro che positivo. Il filmato di presentazione è realizzato interamente con modelli in computer grafica di Jedi dalle espressioni ebeti. In particolare la controfigura virtuale di Liam Neeson tramuta la massiccia baldanza dell'attore in una patetica figura da ospizio. Deluse le attese di chi si aspettava di trovare qualche scena tratta direttamente dal film. Superato lo shock, accediamo al gioco vero e proprio tramite lo scarno menu iniziale dove possiamo anche stabilire se giocare da soli oppure con l'aiuto di un amico
    La scelta del personaggio da interpretare è allargata a cinque cavalieri Jedi: il giovane Obi-Wan Kenobi, versato nelle combo, il carismatico Qui-Gon Jinn, dotato dei più forti poteri mentali, l'aggraziata Adi Gallia, veloce ed atletica, Windu Mace e il potente Plo Koon, membri del consiglio Jedi. Ogni personaggio ha le proprie debolezze e punti di forza e la scelta iniziale può influenzare lo stile di gioco che dovremo adottare in seguito.
    Il primo stage si ambienta a bordo di una nave spaziale in orbita attorno al pianeta Naboo. L'entrata dei nostri eroi è tra le più classiche: sfondata una porta automatica con una granata, i cavalieri Jedi irrompono sulla scena e vengono subito circondati da un gruppo di robot guardiani. Il deja vù ci martella mentre ricordiamo il garage di Double Dragon e i barili di Final Fight: mancanza di originalità, oppure, una deliziosa citazione? Il sottile confine che separa la prima definizione dalla seconda sembra propendere decisamente verso l'accezione negativa del termine quando iniziamo a menare i primi fendenti
    Jedi Power Battles aderisce in pieno al modello di gioco dei picchiaduro a scorrimento laterale, una scelta che sa di giurassico nel 2000 inoltrato. Le prime ondate di avversari sono costituite sempre e solamente da droidi di un unico tipo che si limitano a fare fuoco una volta o due col loro folgoratore, prima di cadere puntualmente a pezzi sotto i fendenti della nostra spada laser
    L'intera impalcatura ha un aspetto datato e ritrito, senza neanche i benefici di una tecnica di combattimento in grado di rendere lo sterminio un po' più interessante: le combinazioni di spada possibili all'inizio sono, infatti, ridicolmente sparute e i poteri della Forza non sono disponibili
    Anche il controllo ha le sue magagne: l'andatura normale dei Jedi è degna di un bradipo con problemi motori e dal momento che i robot hanno i fucili laser mentre noi solamente una spada dal raggio estremamente ristretto, siamo costretti a correre (col tasto dorsale del pad), azione che rende gli spostamenti, e di conseguenza gli approcci al nemico, estremamente imprecisi, frustrando leggermente i principianti. Questo picchiaduro sembrerebbe destinato a raccogliere strati su strati di polvere sullo scaffale più alto della nostra ludoteca se, insistendo stoicamente fino a raggiungere il secondo quadro, non iniziassero a venire a galla i pregi del gioco
    FIDATI DELL'ISTINTO, LUKE!
    In effetti, dopo aver svogliatamente smontato a colpi di spada laser qualche droide, più avanti si inizia ad avere l'impressione che qualcosa inizi a funzionare. Le ondate dei robot iniziano ad essere composte da un numero sorprendentemente alto di elementi: quattro, cinque, anche sei droidi ci attaccano contemporaneamente. Di conseguenza il ritmo del gioco sale e diventa fondamentale padroneggiare perfettamente tecniche come la deflessione dei raggi laser con la spada. Quest'ultima mossa è anche uno degli aspetti più divertenti del gioco: il tasto della parata, infatti, se premuto al momento giusto, può rispedire i colpi di folgoratore al mittente

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    Edited by James095 - 3/4/2013, 14:30
     
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